Il nome della lista ha un significato ben preciso: "in Comune" vuol dire che le soluzioni, i progetti
e i cambiamenti, saranno realizzati con il concorso di tutti, di coloro che ricoprono un ruolo
all’interno del Comune e di coloro che vivono studiano e lavorano nella nostra città.

mercoledì 21 marzo 2012

Guzzetti canditato sindaco a Pero con una coalizione civica.
(intervista del 6 marzo - edizionilabussola.com)
PERO - Il tourbillon del momento pre-elettorale vedrà il suo apice e il suo epilogo nei giorni 6 e 7 maggio 2012 quando i cittadini peresi si recheranno alle urne per esprimere un giudizio irrevocabile. Nell'attesa, il panorama politico, già scosso da un terremoto all'interno della maggioranza stessa, si anima di volti nuovi, di idee e colori diversi.
A conquistare lo spazio politico, tra un Centrodestra  e un Centrosinistra entrambi in difficoltà, è la lista civica “La gente in Comune” che si presenta alle elezioni con il candidato sindaco Piergiuseppe Guzzetti, da ventidue anni Consigliere Comunale, al quale abbiamo posto alcune domande per scoprire le previsioni sul futuro di Pero.  


Come è nata l'idea del nome e del simbolo della vostra lista civica?
“Con l'appellativo ‘La gente in Comune’ abbiamo trovato le parole del vocabolario italiano che meglio ci possono rappresentare. È nostra intenzione distinguerci dagli assetti politici standardizzati che non fanno altro che ledere al bene cittadino importando dettami e ideologie prettamente partitiche. La fisionomia del simbolo ricalca esattamente quella della lista civica ‘Gente di Pero, Cerchiate e Cerchiarello’ presentata alle scorse elezioni proprio perché rispetta la stessa corrente di pensiero che però è costantemente in evoluzione”.
Come vi configurate all'interno del panorama politico perese?
“Proprio in questi ultimi giorni si stanno scoprendo le carte. Il Sindaco uscente, Luciano Maneggia, si è candidato per un secondo mandato con il sostegno del Pd e di Rifondazione Comunista ma, come è noto, ha perso parte della sua squadra di governo. Dopo le dimissioni dell'assessore Giacomo Mazzei, anche il Vicesindaco Maria Luisa Stocchi e l'Assessore Giuseppe De Agostini non saranno al suo fianco. E se l'IdV corre da sola con la lista del candidato sindaco Vincenzo Di Risio, noi ci contraddistinguiamo come un gruppo eterogeneo e chiuso ai partiti, direi quasi apolitico”.
Una sorta di governo tecnico?
“Esattamente. Al momento contiamo circa una cinquantina di iscritti e il numero è destinato a crescere. Ma ciò che emerge più di tutto è la volontà di staccarsi dalla logiche di partito e agire secondo la corrente della collaborazione. In un momento delicato come questo, in cui la crisi economica si sposa perfettamente con quella politica, è necessario trovare delle risposte concrete alle domande che i cittadini si pongono. La nostra squadra è composta da uomini e donne competenti e qualificate sia a livello professionale sia di esperienza politica che potranno sicura- mente offrire un contributo tecnico eccellente alla Pero che verrà”.
Qual è l'ideologia politica che vi caratterizza?
“All'interno della nostra lista civica abbiamo esponenti di ogni coalizione: dall'Udc al PdL, da Sel al Pd e io stesso ho un passato nei Verdi. Possiamo definire il nostro gruppo come un vero e proprio mix politico”.
Non teme che le diverse ideologie partitiche che confluiscono in ‘La gente in Comune’ possano essere un ostacolo al raggiungimento degli accordi nell'attività di governo?
“Non ho questo timore, tutt'altro. Tra noi si è instaurato un vero e proprio feeling, condividiamo i valori e le aspettative che Pero possiede e merita. Il fatto di avere come bagaglio esperienze politiche diverse e di aver fatto parte di gruppi partitici differenti è un nostro punto di forza, in realtà. Seduti a tavolino possiamo valutare quali possano essere le soluzioni migliori in modo da soddisfare sia le esigenze del singolo cittadino che si identifica con una particolare coalizione sia l'intera comunità”.
Data l'identificazione con il governo tecnico appena espressa, cosa pensa dell'Esecutivo Monti?  Si trova d'accordo con  la proposta avanzata da alcuni politici di protrarre l’esperienza oltre il 2013?
“L'intera lista ha da subito sostenuto che il governo tecnico sarebbe stata l'unica soluzione in grado di risollevare l'Italia e fino a questo momento è stato così. Se l'amministrazione Monti rimane tale siamo più che favorevoli all'estensione del mandato”.
Non pensa che la situazione politica nazionale rifletta quella provinciale e quindi cittadina?
“Si, i cittadini non desiderano più identificarsi con i partiti perché l'unico interesse è quello di ottenere voti e di creare elettorato solo perché un dato partito è nella coalizione. Si è affermato un clima di sfiducia e di disaffezione nei confronti della politica come mai in passato a causa della mancanza di relazioni sociali quotidiane, quelle che permettevano la vera partecipazione del popolo alla politica stessa.
Questo è il nostro obiettivo, ciò che vogliamo resuscitare dal passato”.
Entriamo più nello specifico: in caso di vittoria cosa portare a Pero? Come vi muoverete in merito all'Expo?
“Nel nostro programma elettorale vedrete come il primo posto tra le stesse priorità sia quello di mantenere l'identità di paese. Ciò significa che, oltre ad accogliere l'Esposizione Universale come un'opportunità di crescita nazionale e territoriale, salvaguarderemo le necessità dei nostri cittadini. Restiamo contrari alle grandi distribuzioni, il nostro sogno nel cassetto è quello di investire sulle strutture pubbliche come una RSA (Residenza per Anziani) di stampo europeo; comunque, non agiremo a compartimenti stagni e cercheremo di risolvere anche gli imprevisti che si presenteranno sulla strada. Pero ospita più di 10.500 abitanti e ciò significa che nei prossimi anni la crescita dovrà essere limitata: per tutelare le nostre attività commerciali e la nostra realtà cittadina il tetto massimo dovrà essere quello di 14 mila residenti. Non è nelle nostre intenzioni investire in edilizia residenziale per ospitare chi vivrà a Pero per soli sei mesi e trasformare così le nuove abitazioni in alloggi fantasma per una cittadina che non potrà contenere un numero così alto di abitanti. Ciò che più ci preoccupa è il post-Expo: dobbiamo ispirarci agli esempi internazionali più riusciti. Per questo è indispensabile puntare sul trasporto pubblico collettivo attivo anche dopo l'Esposizione, l'occhio non deve essere puntato solo su Pero, ma su tutto il territorio per creare una collaborazione vincente tra i comuni del Rhodense e proiettarci in un futuro di opportunità costante”.
È risaputo che le liste civiche presentano delle difficoltà ad interagire con gli interlocutori ufficiali come la Provincia e la Regione. Pensa di riuscire a superare questo svantaggio se sarà a capo del Municipio?
“Per noi è indispensabile la cooperazione con tutti: dalle relazioni con le istituzioni superiori al patto dei Sindaci del Nord-ovest. Non avremo questo problema proprio perché la nostra squadra è composta da elementi con una notevole esperienza politica alle spalle”.
Secondo lei come ha governato Luciano Maneggia? Sarà ancora sindaco a maggio?
“Le scelte amministrative della Giunta spesso sono state frutto di decisioni prese in precedenza al suo insediamento in Municipio. La restante parte non è invece conciliabile con le esigenze del Comune ed è il risultato di incompetenze, inesperienze ed eccessi di delega. Non so che cosa succederà alla fine di questa campagna elettorale ma ricordo che cinque anni fa la vittoria è arrivata a Maneggia per soli 14 voti e quest'anno sembra si respiri profumo di cambiamento”.
di Anna Lisa Bongermino

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